Prof. Dario Del Bufalo
Specialista in scultura lapidea, marmi colorati, glittica, restauro e geoarcheologia
Una macedonia di Partenone GdA Dicembre 2024
Mi tocca ancora una volta parlar male dell’Unesco. In Grecia stanno eseguendo «restauri» di integrazione e anastilosi in diversi siti archeologici.
Uno di questi, più degli altri, necessita di una critica. Piervaleriano Angelini, che oramai è il mio «agente all’Avana», mi manda alcune immagini sconvolgenti dei lavori di restauro che da 15 anni interessano le rovine (molto rovinate) del Palazzo Reale di Vergina (Aigai in antico) residenza estiva di Filippo II di Macedonia. Sotto l’egida Unesco le ditte incaricate stanno «inglobando» i pochi resti delle colonne antiche in pietra calcarea-travertino, dentro stampi di cemento che simulano la forma originaria dell’elemento architettonico, al quale (forse) appartenevano (Foto 1), restituendo così un’immagine artefatta dell’elemento ionico.
Addirittura si stanno usando materiali non congrui al sito, invece di usare pietra calcarea per rimpiazzare un gradino perduto, al suo posto si posiziona un brutto parallelepipedo in marmo statuario realizzato in fabbrica e tagliato con il diamante o al laser (Foto 2). Le due colonne con architrave (Foto 3) sono un falso totale, che nulla hanno a che vedere con l’anastilosi (cioè un riposizionamento degli elementi architettonici antichi crollati a causa di un terremoto ma ancora reperibili in situ).
Di originale, su questo gruppo architettonico, ci sono solo quei piccoli frammenti di pietra calcarea che non hanno neanche più la forma di un rocchio di colonna ionica, a Roma li chiamiamo «ruzziche» in quanto frammenti di rovine che hanno molto rotolato. Non parliamo poi dei moltissimi blocchi nuovi tagliati con il diamante, parcheggiati nel cantiere e pronti per essere montati sul fantasma di un tempio che purtroppo non c’è più (Foto 4). Povero Filippo!… Per rilanciare questo sito archeologico, lo hanno rinominato «Partenone Macedone» e l’Unesco ha dato il nulla osta per un’assurda ricostruzione che non è un’anastilosi ma si tratta di un vero e proprio falso, una truffa per i turisti che nei prossimi decenni andranno a vedere il Palazzo Reale del re macedone, finanziando così, con i soldi dei visitatori, una retorica «macedonazionalistica» e una propaganda che falsifica la storia, ma ingrassa il turismo. Io ESCO dall’UNESCO… !
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