Transenne longobarde riusate dai Cosmati

Nella Cattedrale di Segni nell’anno 1923 è stato composto un altare dedicato a San Bruno (vedi foto) praticando un moderno riuso di tre paliotti cosmateschi risalenti al 1223, anno in cui Onorio III celebrò il centenario della morte di San Bruno.   La curiosità consiste nel fatto che i Marmorari del Papa nel XIII secolo avevano già operato un riuso, in quanto i mosaici cosmateschi sono inseriti su un supporto lapideo formato da transenne longobarde (vedi foto del retro dei paliotti) scolpite in bassorilievo con ornati fitomorfi e zoomorfi e probabilmente appartenenti alla stessa Cattedrale ma facenti parte del suo arredo liturgico del X secolo.

Segni, Cattedrale. Altare di San Bruno nel suo adattamento attuale che risale al 1923, nel quale sono stati riusati dei paliotti cosmateschi

Estratto da Marmorari Magistri Romani di Dario Del Bufalo. Roma,
editore: L’Erma di Bretschneider, 2010.

6 commenti

  1. Encomiabile iniziativa che credo non sia esente, tra l’altro, anche di un forte spirito educativo-divulgativo all’argomento e, non ultimo, creare una “piazza di discussione” in cui gli appassionati possano confrontarsi con le proprie idee.

  2. Mi fa piacere che la discussione si accenda e ringrazio Alessandro e Nicola per i loro “approfondimenti”. Ciò che mi sono preposto nell’aprire questo blog non è stato certo quello di pubblicare cose inedite a tutti i costi (che inedite veramente non sono mai) ma è stata la voglia di portare all’attenzione di chi approda a questo molo-blog, una serie di notizie di racconti che non si trovano in organi ufficiali o nella stampa privata e per dar voce a proteste o proposte che vengano dall’utente reale.

  3. L’argomento e la relativa bibliografia trattata in questo post sono attualmente allo studio di chi scrive nell’ambito di un più generale progetto di ricerca relativo alle opere “cosmatesche” presenti sul territorio del basso Lazio. Tuttavia, degli autori citati alcuni sono famosi, altri lo sono meno. Non è difficile reperire notizie degli stessi in internet se ai detti cognomi si associa semplicemente l’oggetto dell’argomento trattato.
    Nicola Severino

  4. Alessandro T.

    Sarei grato al lettore che mi risponde, se ci desse lumi più precisi sulla bibliografia locale (e proprio perché locale non conosciuta da tutti) dato che lui cita solo i cognomi degli autori senza nomi e senza citare i testi né gli anni di pubblicazione.
    Grazie
    Alessandro T.

  5. Non esistono, al momento, altri reperti associabili alle lastre presenti nel duomo di Segni. La scoperta non è inedita ed ha una ricca bibliografia locale, antica e recente (Lauri, Navarra, Colaiacomo, Bassan, ecc.). L’ipotesi che i pezzi appartenessero ad una transenna presbiteriale è solo una supposizione, ma potevano appartenere anche ad un ambone, come farebbe supporre la lastra centrale con la raffigurazione di animali che trova riscontri in alcuni pulpiti campani.
    Nicola Severino

  6. Alessandro T.

    Molto interessante questa scoperta che mi risulta inedita, sarebbe interessante trovare le altre transenne longobarde e tentare una ricostruzione virtuale della loro posizione originale, anche perché così sono nascoste e neglette …
    Alessandro T.

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