Prof. Dario Del Bufalo
Specialista in scultura lapidea, marmi colorati, glittica, restauro e geoarcheologia
Restituitegli anche il tempietto di Windsor (quelle colonne non le voleva nessuno) GdA Febbraio 2022
Chi si trovasse a passeggiare nel parco di Windsor Castle, nel Surrey inglese, sulle sponde del lago Virginia Waters, potrebbe fare uno strano incontro: il Tempio di Augusto (foto 1). Ebbene, si tratta di originali rovine romane con alte colonne di granito rosa di Assuan (quello degli obelischi egiziani, per intenderci), di granito violetto della Troade e di altri marmi bianchi (foto 2).
Un tempio romano così ben conservato in queste foreste inglesi? Una costruzione dedicata ad Augusto, quando la Britannia non era ancora romana? Poi più ci si avvicina e più si nota che i capitelli sono tutti diversi e di proporzioni sbagliate, troppo grandi e con architravi non pertinenti… Se si consultano i libri e le mappe dei primi dell’800 non si trova traccia di queste importanti strutture… E allora di che si tratta? Sveliamo l’arcano.
Emulo di Lord Elgin, che due anni prima aveva venduto i marmi del Partenone al British Museum, l’ufficiale H. Warringtonnel 1818 tenta la vendita allo stesso museo di ben 37 colonne con basi e capitelli, sottratti dalle rovine del Foro di Settimio Severo a Leptis Magna. Poca cosa se pensiamo che Luigi XIV sottrasse ben 600 colonne da Leptis per usarle nel Palazzo di Versailles. Warrington non riuscì nella vendita, i direttori del museo giudicarono inutili quegli elementi architettonici per le collezioni classiche. Tutti quei marmi rimasero nel cortile del British Museum per otto anni, poi finalmente nel 1826 furono consegnati a J. Wyatville, architetto di Giorgio IV, per creare il Capriccio un po’ folle di un tempietto diruto (pratica già di moda a Roma nel ’600 a Villa Borghese e Villa Albani), da posizionare nei giardini di Windsor Castle. Dunque a questo punto mi chiedo che, se ad alcuni sembra normale che la Grecia voglia indietro i marmi del Partenone, perché non restituire alla Libia le colonne e i capitelli del parco di Windsor, ma anche perché non smontare le 600 colonne del palazzo di Versailles, per restituire a ogni Paese le proprie antichità?
Per info o per segnalazioni: bufalearcheologiche@gmail.com
Un Commento
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As usual, a very interesting article on a topic I totally ignored. And truly beautiful images of a poetic fake Libyan temple in the middle of misty Britain. Thanks a lot for that.
As for the issue you raise about restitution of cultural artifacts to their countries of origin, well, that is a really controversial matter indeed! Just imagine for a moment that, all of a sudden, all historical items in museums all over the world should be handed over to their countries of origin. I imagine that many of those artifacts do still exist (and are available for public view and study) thanks to the fact that, at one point in history, someone took them along to her country. What would have happened to Rosetta stone were it not for the French who found it and the British who took it to London? How about the Pergamon altar, if Germans did not take the pains to transport it, piece by piece, to Berlin? And the Elgin marbles you mention? Would have they survived to this day if Mr. Elgin did not pick them? Perhaps history of humankind is just what it is. None of the items I mention were “stolen” as a result of a war looting. None was involved in any bloodshed. They were just discovered in archaeological excavations, or taken from the ruins they formed part of, at a time in which local populations did not give them any relevance. At that time, present day national pride regarding those artifacts was quite out of sight. I do not know. I am open to others’ opinions on this, but I am tired of so much political correctness…