Prof. Dario Del Bufalo
Specialista in scultura lapidea, marmi colorati, glittica, restauro e geoarcheologia
Ma certo! Non sapevate che l’arte è «politically scorrect»? GdA Maggio 2023
Non se ne può più di queste follie e ortodossie del «politically correct» anche nell’arte. Basta!
La povera professoressa Hope Carrasquilla di una scuola media della Florida è stata costretta a dimettersi perché durante una lezione di storia dell’arte ha mostrato agli studenti di 6th grade (12-13 anni) una fotografia del «David» di Michelangelo (nella foto) da lei definita «non pornografica», proprio perché si tratta di un’opera d’arte.
Secondo i dirigenti della scuola, però, non doveva mostrare quella foto né pronunciare la parola «pornografia»; forse anche il cognome della professoressa ai vertici della scuola suonava pornografico, assurdo! Come assurdo è stato coprire le parti genitali delle nostre sculture antiche ai Musei Capitolini nel 2016, in occasione della visita delle autorità iraniane.
Assurdo è riscrivere i testi di Roald Dahl per togliere le parole «grasso, brutto e nero». Assurdo modificare Agatha Christie e così via, tutte vittime del «cancel culture» o del «politically correct». E le statue commemorative buttate giù in America?
Cristoforo Colombo estirpato perché accusato di aver praticato la tratta degli schiavi d’Africa! Ma il povero Colombo voleva solo andare nelle Indie a cercar fortuna ed è inciampato nelle Americhe… lo schiavismo dall’Africa è cominciato più di 100 anni dopo, per mano di portoghesi, olandesi e poi spagnoli e inglesi; gli italiani non hanno portato neanche uno schiavo saraceno in America.
Basta con questa censura, con l’ortodossia della «retta opinione» in tutti i campi, ora anche nell’arte, abusata e sfregiata così spesso anche dalle proteste giovanili per la conservazione dell’ambiente.
Ho il terrore che le nuove generazioni possano vivere in futuro in un mondo sterilizzato, uniformato al pensiero della retta opinione, in un mondo falsificato dalle fake news. Spero che almeno nel mondo dell’arte ci sarà la libertà di rappresentare la propria creatività con una visione antropocentrica vitruviana, pensando che «Ars sive Natura».
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